Per tutto il tragitto, Eva pensò –preoccupata- a come avrebbe affrontato i genitori. È vero: avevano accettato la loro storia, ma un matrimonio -avrebbero sicuramente pensato- era troppo. Ed Eva aveva ragione. Aspettavano da tempo l’arrivo di Eva. Speravano accompagnata da Marco. C’erano anche Rudy, Mimmo ed Alice ad aspettarli. E se Giulio e Lucia erano pronti a chiedere spiegazioni, perché, ad aspettarsi promesse di Eternità che non spettavano loro, i ragazzi erano lì per congratularsi, per fare gli auguri. Anche se era ancora tutto un’ipotesi perché per quanto i loro nasi fossero schiacciati contro i vetri, non avevano potuto ascoltare una sola parola.
Eva arrivò e parcheggiò. Scese dall’auto e percorse il vialetto, fino a mettere la chiave nella toppa. Gli altri sapevano già che stava arrivando. L’avevano vista da dietro alla tenda. Ora la aspettavano. I ragazzi seduti intorno al tavolo, con gli occhi che brillavano. I “grandi” in piedi, appoggiati al divano, con le braccia conserte. Solita posa di chi pretende spiegazioni. Solita posa di chi sta per rimproverare. I “grandi”.
Eva girò la chiave nella toppa ed entrò. Sguardo sognante, perso nel vuoto. Era la sua tattica. Entrò tranquillamente. Sognando ancora la notte precedente. E quell’Amore condiviso con l’uomo della sua Vita che le faceva percorrere mezza Roma. Per un ultimo bacio. Per un ultimo saluto. Per un ultimo istante da condividere. Lanciò la borsa sulla poltrona di Zio Cesare e si spaparanzò sul divano…
Lucia: Eva, dobbiamo parlarti…
Eva: Sì…dopo…
Giulio: Ieri vi abbiamo visto…
Eva: Sì…è stato fantastico…
Lucia: Eva, perché Marco era in ginocchio?
Eva (sospirando): …Marco…quanto lo amo…
Rudy: Questa è partita…
Mimmo: Ci siamo persi una sorella…
Eva: Aggiungici quasi cognata effettiva, tesoro…
Alice: Ti sposi?
Eva: Sìììììììììììììììììììììììììììì! Sì! Sì! Sì
Alice, Rudy e Mimmo saltarono addosso ad Eva. Ridevano. Ridevano forte. Si alzarono. Abbracciati cominciarono a saltellare.
Giulio: Cosa dobbiamo fare con voi?
Eva: Comincia a prendere lezioni di ballo…voglio un lento col suocero!
Lucia: Eva!
Eva: E Marco ballerà con te!
Eva corse da Giulio, lo afferrò per le braccia, lo scosse e poi lo abbracciò felice e canticchiando disse…
Eva: Ci sposiamo! Ci sposiamo!
Giulio: Marco dov’è?
Eva: Il mio futuro marito è a Cinecittà…di nuovo, purtroppo!
Lucia: Ma siete sicuri?
Eva: Mamma, guarda qui…guarda come brilla l’anello. Bello, vero?
Alice: Vediamo…
Eva, al settimo cielo, mostrò a sua madre e alla sorella il suo anello. Ce l’aveva quasi fatta. Li aveva zittiti. La sua tattica era riuscita a meraviglia. Non erano riusciti a dir nulla. Per quanto sarebbe durata? Almeno fino al ritorno di Marco.
Lucia: Dobbiamo parlare, Eva…
Eva: Ah, ma io non ho tempo adesso! Mancano due mesi! Devo preparare un sacco di cose…scusate, ma devo proprio andare…
Alice: Vengo con te…
Una volta sopra, Eva si gettò sul letto. Alice si sedette sul suo letto.
Alice: Non hai dormito molto stanotte, no?
Eva: Per niente…
Alice: Immagino…ci avete dato dentro, eh?
Eva: Potremmo evitare questo argomento?
Alice: La sorellina è cresciuta, Eva…
Eva: La sorellona ha pudore, Alice…
Alice: Li hai tenuti a bada…
Eva: Anche grazie a voi!
Alice: Siamo una banda diabolica…ora cosa intendi fare? Non puoi evitarli per sempre…
Eva: Per sempre no…fino a quando torna Marco, sì…
Alice: Come?
Eva: ho delle cose da sbrigare ad Urbino.
Alice: Te ne vai?
Eva: Per qualche giorno…
Alice: E se venissi con te?
Eva: Sarebbe fantastico!
Intanto Marco…
Lontano da questo letto -vuoto senza te-
Lontano da questi occhi -grigi senza te-
Dove sei?
In quale angolo di mondo dovrò cercarti?
Ho bisogno di te.
Dei tuoi sorrisi.
Torna qui.
Aiutami.
A superare gli ostacoli
che un tempo ci fecero correre lontano.
Torna qui.
Tra le braccia che ti hanno cullato
in una notte vissuta fino in fondo.
Torna qui.
A lottare con me.
Per questo Amore che limiti non ha.
