Ci sono notti che di dormire proprio non se ne parla. Sono le 23.10. E’ appena finito un film. L’ho visto tante volte in italiano. “Il diavolo veste Prada”. Questa volta l’ho visto in lingua originale. È strano, sai?
Sono sola. Lui non c’è. Torna tardi. Sempre tardi. E a me va bene così. Condividiamo la stessa casa. Nulla più. L’ultima cosa su un blog prima di prendere l’aereo fu: “partire, amare…forse!”. Non ce l’ho fatta. Non c’è stato un attimo in cui ho amato. Amato lui.
In quelle notti che non dormiresti mai, fai qualsiasi cosa ti tenga lontana da un letto che accoglie da poco i tuoi pensieri e sa ancora troppo poco di te.
Ho preso un libro. Non ho acceso lo stereo come faccio di solito. Oggi il silenzio mi piace. Voglio ballare sulla musica dei miei pensieri. Fuori quattro gocce danzano sul mio davanzale, bagnando una foglia addormentata di quella pianta comprata per beneficienza. Gocce di pensieri. Lacrime di pioggia. Mi avvicino alla libreria e scelgo un libro. Non so nemmeno perché l’ho comprato. “Ho voglia di te”. Federico Moccia. 2006. La prima volta che mi sono resa conto di Amare Marco. L’ho comprato solo per il titolo. Avevo voglia di lui. E lui aveva voglia di Rachele. Di Amori adulti. Aveva voglia di sentirsi grande. Avevo voglia di sentirmi bambina tra le sue braccia. Ci sono libri e ci sono date che ti catapultano nel passato. Il libro di un Moccia che incanta gli adolescenti e vende l’Amore. Ed io ero adolescente, ma non volevo vendere l’Amore. Volevo proteggerlo. Ma non ci son riuscita. Ho fallito, ho perso, come i tanto odiati Step e Babi. Una frase scritta a penna in seconda di copertina. Non ho mai amato chi scrive sui muri e sulle strade. Ma quella frase l’avrei scritta. Gigantesca. Sul palazzo di fronte alla sua stanza. L’avrei fatto. L’avevo appuntata qui. “Oltre tutto e tutti, noi”. Non l’ho mai scritta. Sfoglio velocemente le pagine. Cerco qualcosa. Una frase che mi piace. Trovo un post-it. “Eva e Marco”. Due nomi chiusi in un Cuore. Lo strappo e lo accartoccio. Finisce dritto nella spazzatura. Non ci credo più. Due nomi, due Cuori. Un Cuore è troppo stretto per due persone. E mi odio. Perché sono sola in questa casa di New York, divisa con chi mai amerò. E lui è lontano. In quella Milano sempre fredda. Così lontano da Roma. Roma caotica. Roma storica. Roma Amica. Roma. Roma, quell’Amica caciarona. Così diversa da Milano. Milano, la donna perfetta, incline al galateo. Ed io qui, a New York. Da sola. Lascio quel libro. Prendo il diario ed una penna. Basta pensare. Ho voglia di scrivere. Prendo l’i-pod. Solita riproduzione casuale. Tra 14.932 canzoni sceglie quella giusta per me. Da questo nuovo mondo dove sto vivendo
ti mando dei saluti bagnati di mare
ti mando dei tramonti infuocati di sole
e una foto nostra seduti sulla sabbia
io che guardo lontano verso l'orizzonte
Vedo immagini d'oltre oceano
che ritornano nella mia mente
E più passa il tempo e più sento dentro
che ti Amo ancora di più
Guidare senza meta lungo viali alberati
poi camminare solo sulle spiagge immense
salir un grattacielo a toccare il duemila
e vedere il deserto appena fuori città
tu che invece stai lí nel freddo di Milano
Partire per tornare non è certo andar via
se tu mi dici torna io ritornerò
Per infilare inverni sotto il tuo pullover
e riscaldarmi poi sfiorandoti la pelle
tu seduta che leggi un libro di Pavese
“Ti scrivo una lettera, l’ennesima lettera non inviata. Non ce la faccio. T’immagino mentre entri in casa e mamma ti dice: “Marco, c’è una lettera per te!”. La prendi. Ti tremano le mani, speri che sia la risposta di una casa discografica. E invece il mio nome ti appare davanti agli occhi. Immagino ti sentiresti come in uno di quei test sulle riviste di psicologia. Quelli che ti mettono davanti ad un bivio. “Se scegli di aprire, vai alla domanda 2, altrimenti salta direttamente alla 4”. La lanci sul tavolo e dici a mamma di gettarla. E corri alla domanda 4. La apri velocemente, arrabbiato. Domanda 2. Sei pronto ad Amarmi di nuovo?
Ti immagino, ma non ho il coraggio di inviarti una lettera. Quante ne ho scritte e nascoste. Non voglio che le trovi Alex. Lui non c’entra con noi. E forse spedirò questa lettera. Lo troverò il coraggio da qualche parte. Per ora scrivo. Ormai è mezzanotte. Un nuovo giorno. Un altro giorno senza te. Lo so, non pensarlo, non dirlo, lo so: ho scelto io.
Ti scrivo da questo nuovo mondo in cui vivo da un po’. Non mi appartiene. Pensavo fosse più facile. Senza te. Anche se sapevo che mi saresti mancato. Qualche anno fa non avrei pensato che Roma mi sarebbe mancata così tanto. Che i Cesaroni mi sarebbero mancati così tanto. Che tu mi saresti mancato più dell’ossigeno. Mi manchi. Non ci sei tu qui con me. Non sono a casa. Mi manchi. Mi manchi più dell’aria. Mi manchi come mai. Vorrei muovere il naso come Nicole Kidman in Vita da Strega e vederti comparire. Vorrei pensare che il destino è con noi. Vorrei uscire domattina ed incontrarti per le vie di questa grande Mela. Due bruchi sperduti. Senza meta. La mia meta sei tu. Ancora tu. Sempre tu. Ed il nostro Amore. Fatto di quelle “discese ardite e risalite” che lo rendono unico ed inimitabile. Tra le pagine di questo diario (si chiama “Tu”…che nome originale!) c’è una foto che porto sempre con me. Io e te seduti sulla spiaggia al tramonto. Io guardo sorridente verso l’orizzonte. Tu mi contempli. Quella foto scattata da Walter. Ti prendeva in giro. Diceva che sembravi pazzo. Qui i tramonti sono freddi. Sul metallo e sui grattacieli. Il sole è coperto. Il cielo non è arancione. Non mi piace. Guardo questa foto e mi innamoro di te e di quel tramonto che qui non potrò mai vedere. E ho voglia di prendere il primo aereo e venire da te. salire sul primo aereo disponibile e atterrare ad Ostia. Per contemplare un altro tramonto con te. ci vedo passeggiare sulla riva. Con le scarpe in mano ed i piedi scalzi. I miei capelli mossi dal vento. E il tuo sorriso unico. Il nostro procedere è lento. L’acqua ci sfiora i piedi. E l’Amore danza. Danza sulla musica delle Anime. Fatta di violini che suonano lontano. Poi corriamo e cadiamo sulla sabbia. Ci teniamo stretti. Ci baciamo. Amore. Passione. Mentre il sole arrossisce e si nasconde. E quella luna, sempre birichina e molto estroversa, prende le stelle per mano e viene a spiarci. Metto su un dvd. Il titolo parla chiaro: la nostra Roma. L’hai preparato per me. Prima della maturità. Ci hai scritto sopra: da guardare in caso di emergenza. Vedo scorrere lentamente la prima diapositiva: “se stai guardando queste foto è perché Roma –e noi- ti manchiamo. Allora non perdere tempo! Chiamaci! Ci manchi tanto anche tu!” E tu lo sai che sarai solo tu a mancarmi di più. Non c’è traccia della bottiglieria. Non c’è traccia dei posti in cui andavamo con Walter e Carlotta o con Mimmo, Rudy e Alice. Hai messo i nostri posti. Tu sai. Tu puoi. Tu vuoi. Emozionarmi. Una lacrima riga il mio volto. Vedo immagini d’oltreoceano. E so che ti amo ancora di più.
L’inverno è alle porte. Questa città è fredda anche ad Agosto. Chissà quanto lo sarà in inverno. E tu non ci sei. O forse sono io che non ci sono. Forse davvero partire per tornare non è andar via. Io tornerò. Tu lo sai. Ma per te è come se fossi andata via. Non perdoni. Non chiami. Ed hai ragione. Sono partita con lui. Sono andata via da te. Eppure son restata sempre lì. Ad un soffio dal Cuore tuo. E tu lo sai. Tu mi senti. Ti batto dentro. E tu lo sai. Non pretendo che tu mi chieda di tornare. Sto tornando. Perché mi manchi. Perché voglio sentire il tuo calore. Perché ho ancora voglia di te. Perché ti amo ancora di più.
Tua da sempre e per sempre,
Eva"
Lucia: Marco? C’è questa lettera per te. E poi c’è un’altra cosa per te.
Marco: E’ della casa discografica?
Lucia: Aprila!
you and me
got mysteries to unfurl
and we take on the world
even when we're far apart
this is a letter from the heart
caro amore
ti scrivo quel che non
ti ho detto mai
una lettera dal cuore
piena di parole semplici
mille son le cose
che vorrei
sentirmi dire
per esempio
non lasciarmi mai soffrire
mille sono i giorni
che con te
vorrei partire
per le strade del mondo
insieme a te
senza piu' regole
insieme a te
con la testa fra le nuvole
insieme a te
senza piu' limite
insieme a te,
insieme a te
insieme a te
all the pain is history
you're a gift for me
and i know
it was meant to be
i wonder, how did i find a love
to ease my mind
such a long, long time
since i left the world behind
and you became mine
caro amore
ti scrivo
quel che non ti ho detto mai
una lettera dal cuore
piena di ricordi semplici
mille son le cose
che vorrei
farti sentire
le canzoni che non riesco
mai a finire
mille sono i giorni
che con te
vorrei partire
per le strade del mondo
insieme a te
senza piu' regole
insieme a te
con la testa fra le nuvole
insieme a te
senza piu' limite
insieme a te,
insieme a te
insieme a te
simplicity,
and it feels so good to me
nobody can tell me
it wasn't meant to be
the streets of the world,
i'd walk them endlessly
with you
it's like that old song
that said:
"you make me
feel brand new"
on the crowded
streets so many
faces to see, things to do
but all around me,
there's nothing
but you that's how
i know what
i feel is true
my eyes burn when
i look at you
my head when
i think of you
my hand when
i reach for you
if only i could be there
next to you
what i'd do
to get the message
through to you
so many words in my head
so many things i never said
and we're so far apart
this is a letter from the heart
my letter from the heart.
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scritta in tre ore...a Mork piace...a me no, ma è tutto normale! Spero piaccia a voi
il seguito? Sarebbe finita qui...però se volete...un altro capitolo lo faccio...
