Casa Cesaroni

LA CERTOSA DI PARMA: LA FICTION “HOT” CON ALESSANDRA MASTRONARDI E RODRIGO GUIRAO DIAZ. IL 4 E 5 MAR

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Zio Alvi
icon10  view post Posted on 8/2/2012, 19:49     +1   -1




Arriverà il 4 e 5 marzo sugli schermi di Rai1 la fiction La Certosa di Parma. Tratta dall’omonimo romanzo di Stendhal, la miniserie in due puntate diretta da Cinzia TH Torrini, già artefice del successo di Elisa di Rivombrosa e Terra Ribelle, avrà tra i protagonisti due beniamini del pubblico televisivo italiano.

Nel ruolo di Fabrizio Del Dongo, giovane nobile milanese ci sarà infatti, l’attore argentino Rodrigo Guirao Diaz, interprete di Terra Ribelle e più recentemente della miniserie, sempre in costume, Violetta. Clelia avrà invece il volto di Alessandra Mastronardi, la celebre Eva Cudicini de I Cesaroni, nonché prossima protagonista dell’attesissimo Titanic – Blood and steel. Tra i due giovani attori non mancheranno certo dei momenti ad alto carico di erotismo. Ad assicurarlo è la stessa regista:

“Ho girato scene d’amore non convenzionali chiedendo agli attori di interpretare la sensualità senza tecnica e azione diretta. Così facendo sono riuscita ad ottenere il risultato più erotico della mia carriera.”

La miniserie prodotta da Rai Fiction con la partecipazione di France 3, è stata girata tra Parma, Soragna, Palazzo Albergati a Zola in 52 giorni, lo stesso tempo che Stendhal impiegò per scrivere quella che si rivelò la sua ultima opera. Una sorta di testamento spirituale in cui l’autore francese mise in scena se stesso, i suoi dubbi, i suoi pensieri, delegandone il compito al personaggio di Fabrizio Del Dongo.

Sullo sfondo di un’ Italia ottocentesca si muovono le avventure del bel nobiluomo affascinante e sensibile, allevato dalla madre e dalla zia, che arruolatosi come volontario nell’esercito di Napoleone, parteciperà alla battaglia di Waterloo. Un percorso, il suo, ricco di peripezie e incontri, al termine del quale troverà il luogo del silenzio e della rinuncia: La Certosa di Parma. Nel cast della miniserie, ad affiancare Diaz e la Mastronardi, troveremo nel ruolo di Sanseverina – altro personaggio centrale del romanzo – l’attrice canadese Marie-Josee Croze, mentre il francese Hyppolite Girardot, vestirà i panni del Conte Mosca.

Non è la prima volta in cui La Certosa di Parma diventa fiction: nel 1982 la Rai realizzò uno sceneggiato per la regia di Mauro Bolognini, con protagonisti tra gli altri Gian Maria Volonté, Andrea Occhipinti e Ottavia Piccolo.


Capooooooooooooooooo questa foto è per te così ti rifai gli occhi :ahah: :ahah: :ahah: :ahah:


fonte: www.davidemaggio.it
 
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Pannina
view post Posted on 8/2/2012, 20:47     +1   -1




Questa ci piace :ahah: :ahah: :ahah: :ahah: :ahah: :ahah:
 
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Destino76
view post Posted on 8/2/2012, 21:49     +1   -1




CITAZIONE (Zio Alvi @ 8/2/2012, 19:49) 
Tra i due giovani attori non mancheranno certo dei momenti ad alto carico di erotismo. Ad assicurarlo è la stessa regista:

“Ho girato scene d’amore non convenzionali chiedendo agli attori di interpretare la sensualità senza tecnica e azione diretta. Così facendo sono riuscita ad ottenere il risultato più erotico della mia carriera.”

A parte che ho letto il libro di Stendhal molti anni fa ed è uno dei miei preferiti, non mi ricordo proprio che fosse così spinto... :o: Però forse la Torrini, conoscendo il suo stile, ha calcato un po' la mano in certi punti...
Il mio unico commento, ai video (quello in cella mi è bastato...) e alla foto, gentilmente concessa dallo Zio (grazie :kiss: ), è questo:
:aaaaaa: :aaaaaa: :aaaaaa:
 
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Zio Alvi
view post Posted on 8/2/2012, 22:12     +1   -1




In confronto al mio di culetto non c'è paragone :LaCulos:
 
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NicolettaBranciamore871
view post Posted on 9/2/2012, 23:00     +1   -1




Finalmente era ora :*clapping*: :*clapping*: :*clapping*: speriamo ke sia così :aaaaaa: :aaaaaa: :aaaaaa:
 
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Ylenia84
view post Posted on 25/2/2012, 18:58     +1   -1




Cinzia Th Torrini: “Nelle scene di sesso le donne non sono passive”




UN PRANZETTO tranquillo, in cucina: lei, lui e la giornalista di Io donna. Tutto biologico, certificato, scondito. Ai fornelli ci sono i padroni di casa: fianco a fianco, l’attore tedesco Ralph Palka e la regista fiorentina Cinzia Th Torrini. Vivono insieme da 14 anni; da 10 in questa grande e luminosa casa romana, piena di tappeti, mobili etnici, libri e foto, con un camino scoppiettante, un bel terrazzo. Sono qui per parlare degli amori mal vissuti/ inadatti/squilibrati celebrati in un pezzo da novanta della letteratura mondiale: La Certosa di Parma, che la Torrini ha diretto per RaiUno. E così, tra un seitan al sesamo e un budino di soia, affronto subito la questione centrale:
Ci vuole coraggio per proporre Stendhal. Chi glielo ha fatto fare?
Nessuno. Ho ricevuto la proposta, una grande coproduzione italofrancese e mi sono riletta il libro. Mi ha affascinato quest’idea che non si è mai adatti per l’amore: non è giusta l’età, i tempi sono sballati, le circostanze ancora peggio.
Insomma, va sempre male.
No, perché si segue un percorso, si cambia. Penso alla travolgente passione di Gina, duchessa di Sanseverina, per il nipote Fabrizio Del Dongo: lei ha il doppio dei suoi anni, è la zia. Perdente in partenza. Invece alla fine accetterà una relazione meno tempestosa ma più matura con il conte Mosca. E non sarà una rinuncia.
Dica la verità: è lei la sua eroina.
Gina mi piace. Accetta che il tempo passi, è giusto così. Non credo che amare a 20 e a 50 anni sia la stessa cosa: si deve passare attraverso dolori, porte sbattute in faccia. I ragazzi che piacevano a mia madre, io non li sopportavo. Volevo essere libera e lo sono stata. In quanto all’età: lo sa che qualche giorno fa ho chiesto a Ralph quanti anni ho? Non lo ricordavo.
Sta scherzando?
Mi creda, è così. Ne ho 57, uno di meno di quanto pensassi. Dico 57, potrei dire 47. Per me, ora, è la stessa cosa.
Non si è mai sposata. Allergica?
Ho vissuto sempre il lavoro in modo totalizzante. Quando giro, non esiste altro. Difficile che un uomo lo accetti. Avevo compagni, sì, preferibilmente a distanza. Quando ho incontrato Ralph, abbiamo deciso di convivere. Ero cambiata, o era arrivato lui al momento giusto, chissà. Qualche volta lavoriamo insieme (come nella Certosa, dove lui interpreta il generale Conti, il papà di Clelia, ndr) altre no. Comunque sceglie il casting, non io.
Il suo compagno è tedesco. Lei ha una lunga consuetudine con la Germania.
Ci ho vissuto 6 anni, quando ho lasciato Firenze per l’Accademica tedesca di cinema e tv. Ho avuto insegnanti come Werner Herzog e Wim Wenders. Poi, però, sono tornata in Italia, avevo un’incredibile nostalgia. Dopo il film Hotel Colonial, avrei potuto lavorare in America, ma anche in quella occasione ho scelto di rimanere nel mio Paese.
È passata dal cinema alla fiction in costume. Non vuole affrontare la realtà?
Non è così: ho fatto anche Plagio, Iqbal. Spesso le proposte di feuilleton mi arrivano, come nel caso di Elisa di Rivombrosa. Anche se l’ho trasformata: doveva essere la versione tv di Pamela, dal romanzo di Samuel Richardson, ambientato in Inghilterra. Io l’ho girato ad Agliè, in Piemonte. Dopo la messa in onda, al ca castello c’erano 9000 visitatori al giorno.
Anche la Certosa è girata in Italia?
Sì, abbiamo scelto di non delocalizzare. Il budget di quasi 8 milioni di euro lo permetteva. Abbiamo girato alcuni esterni nella reggia di Colorno, gli interni e la stanza del principe nella Rocca di Soragna, abitata dal proprietario. Siamo stati al castello di Rivalta, vicino a Piacenza, e al palazzo Ducale di Parma.
Mi risulta che lei imponga ai suoi attori di non innamorarsi sul set. Ci riesce?
Il precedente di Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini dimostra il contrario. Non posso impedirlo. Ma un conto è che si fidanzino due costumisti; un altro, i protagonisti. Si complicherebbe molto il lavoro. Non mi è mai successo: Alessandro e Vittoria si sono messi insieme qua, a casa mia, dopo la fine delle riprese.
Nella Certosa, come e più che in Elisa, ci sono immagini di sesso hot. Imbarazzo?
No. Credo piuttosto che lo spettatore veda chiaramente se le scene erotiche sono girate da un uomo o da una donna. Nel primo caso, le donne sono vittime, passive. Nel secondo, diventano protagoniste. Io voglio rendere la gioia della passione, soprattutto quella femminile.
E i suoi attori, tranquilli?
Cerco sempre di essere protettiva, materna. Sistemo il lenzuolo per coprire quel che non si deve vedere. Hippolyte Girardot, il conte Mosca, aveva qualche reticenza a girare le scene erotiche. Poi gli è passata. Con gli attori francesi l’inizio non è stato facile: si mettevano di profilo, puntavano più sulla voce che sull’espressione. Alla fine si sono adattati alle esigenze della nostra recitazione. Ha funzionato.
Come ha fatto? Pare che sia autoritaria.
Non urlo; sono piccola di statura, non sarebbe il caso. Alterno il bastone alla carota. Ma preferisco lavorare in armonia.
Una curiosità: cos’è il Th nel suo nome?
Non l’ho mai spiegato a nessuno, neanche a mia madre. L’ho aggiunto quando avevo 12 anni, per mia scelta.
Quindi non c’entra l’amore. Un voto?
Nooo, non glielo dico. Qualche giorno fa, rimettendo in ordine, ho trovato un testo che avevo scritto in inglese, al liceo linguistico. Là, per la prima e ultima volta, spiegavo l’origine di quel Th. Ma l’insegnante mi mise 4. Ero andata fuori tema.

Fonte: Io donna
 
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Zio Alvi
view post Posted on 25/2/2012, 19:58     +1   -1




Alessandra Mastronardi, in "La Certosa di Parma" nuda per la prima volta

"Che imbarazzo spogliarmi sul set. Per me era la prima volta, non avevo mai girato scene di nudo. Quello di Clelia è un ruolo dalla forte carica erotica: è forte, furba e molto moderna». Lo racconta Alessandra Mastronardi, protagonista il 4 e 5 marzo su Raiuno della fiction La Certosa di Parma, su Gente (in edicola da lunedì 27 febbraio).
L’attrice non nasconde il pudore che ha provato mentre interpretava le due scene con l’attore Rodrigo Guirao Diaz, un vero sex symbol. Di lui dice: «Bè, sì, lui è proprio bello, un macho argentino dalla stupenda ingenuità. Era tremendamente a suo agio nel girare le scene 'hot'. La svolta sexy che Alessandra ha dato alla sua interpretazione è merito della regista della fiction, Cinzia Th Torrini, che ha rivelato: «Sì, ho letto la trama di Stendhal in chiave sensuale, puntandola sull'attrazione. E Alessandra è stata una scoperta. E' vero, inizialmente era molto ritrosa. A quel punto però sta tutto nella capacità del regista di instaurare un rapporto di fiducia con gli attori. Quando si è trattato di girare ho allontanato tutti».

fonte: www.gazzettadiparma.it
 
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6 replies since 8/2/2012, 19:49   759 views
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