Ma non senti crescere un canto
con le note più belle del mondo
sono gli amici persi nel vento
che ci vengono incontro...
oltre il tempo l’amore ha vinto
il segreto è nell’anima accanto
per questa notte oltre la vita
per ogni lacrima che scenderà
un abbraccio ci perdonerà
quante stelle cadono in mare
padri figli in un solo colore
ogni paura ora è lontana dagli errori dell’umanità
apri gli occhi
siamo pura luce ormai
mille voci un fuoco una casa
non tardare non tradire l’attesa
che io ti aspetto come ogni sera
per parlarti dell’eternità
apri gli occhi
sei la sola verità
ormai
cuori in tempesta
la morte ci sfida
la tua mano riconoscerò
di seguirti non mi stancherò... io no
Ascoltare parole amare. Guardare immagini strazianti. Correre. Mangiare km, percorrere una strada fatta mille volte. Anche se le altre volte la percorrevo per stringerla a me, felice e sereno. Avere il Cuore in gola. E mandare giù le lacrime. Aver paura di aprire una porta per scoprire che è lei quella in coma. Guardare a terra sperando di trovare le parole giuste da dire. Aver voglia di vederla in piedi. Vicino alla finestra. Anche con la sigaretta in mano. Come quella mattina dopo esserci ritrovati. Vederla girarsi e sorridermi. Sentire le sue dolci parole. “Amore, dobbiamo sposarci. Credevi ti lasciassi?” No, Amore. So che non mi lascerai. Eppure ho appena chiuso la porta. Ma cammino ad occhi chiusi. Rischio di urtare contro qualcosa. Ma non ce la faccio. Non voglio avvicinarmi e vedere il tuo viso contratto per il dolore. Non voglio vedere il tuo viso privo di quel sorriso che avevi stampato sulle labbra fino a ieri mattina. Fino a quel “ciao quasi marito”. Ho bisogno qualcuno da incolpare. Perché sei qui, Amore? E’ colpa di quel cretino che non si è fermato al semaforo? E’ colpa dei nostri genitori che non ci accettano fino in fondo? O è colpa mia? Avrei dovuto accompagnarti. Avrei dovuto rifiutare il reality. Cosa m’importa dei sogni, cosa m’importa dei soldi, se non ci sei tu qui? Come potrò essere un cantautore se perderò la mia musa? Amore, fa’ che apra gli occhi e ti veda sorridere. Ti prego. Dobbiamo andare ad un matrimonio. Io e te non possiamo mancare. Forza, alzati. Ecco. Sono arrivato. Ti sto sfiorando la mano. Non ho ancora aperto gli occhi. E’ stupido. Lo so. Ma ho paura. Come quella canzone “Accarezzo le tue gambe con le mani come se stessi suonando un preludio di Chopin”. Com’è il titolo? Ah, sì, “E invece sei tu”. E invece sei tu che hai fatto di me quel che sono. Mi hai preso e –come argilla tra le mani- mi hai plasmato. I miei occhi ti piacciono, dici. Nessuno li ha come me. Guardo solo io così. Così dici tu. Il tuo sorriso mi piace. Nessuno lo ha come te. solo tu sorridi così. Sorridi e sfioro il Cielo. Sorridi e sento l’Eternità che mi accarezza. Sorridi e sento la terra mancarmi sotto i piedi. Sorridi e spicco il volo verso un firmamento in cui stelle siamo solo io e te. Noi sole, luna e stelle. Noi. Solo noi. Tu senti il tocco della mia mano. Forse senti il mio profumo. Apriamo gli occhi insieme. Come a risvegliarci da un incubo. Grazie a Dio non sei in coma. Mi dici un semplice “ehi” ed i miei occhi cominciano a grondare lacrime. Sorridi e tenti di accarezzarmi, ma la flebo ti blocca ed esclami un “ahi!” così tenero che mi viene voglia di stringerti forte forte.Eva: Che fai? Piangi? Non sei contento che sto bene?
Marco: Sono…non contento…di più…
Eva: Alice come sta?
Marco: Non lo so…ho già litigato con Giulio e Lucia e con un’infermiera...dovevi esserci! Le ho detto di essere il tuo fidanzato, ma non voleva farmi entrare, così le ho detto di essere il tuo fratellastro. Insomma, è andata in confusione…poi ha chiesto a Sergio chi fossi e lui ha confermato la mia versione. Ora è lì fuori con tuo padre che tenta di spiegarle la situazione…credo che nascerà un Amore stanotte.
Eva: Sei sempre il solito…
Marco: Shh, non sforzarti…
Eva: Amore?
Marco: Sì?
Eva: Ti chiedo troppo se ti chiedo di restare qui con me?
Marco: Troppo? Ma come?!? C’è quella sedia di legno mooooolto comoda…non ci rinuncerei per nulla al mondo. È molto più comoda del mio letto. È un’occasione unica.
Eva: Grazie!
Marco: Di niente, Amore mio…
Ho trascorso tutta la notte su quella sedia che di comodo aveva ben poco. E mi son promesso che se non divento un cantante famoso, mi metto a fare sedie comode per gli ospedali. Non ho dormito. Ho guardato Eva mentre dormiva. Poi quando i primi raggi di sole entravano dalla finestra, sono uscito dalla stanza e sono andato a prendere un caffè. Devo aver avuto una brutta cera. Rudy e Mimmo hanno riso vedendomi. Ma son sempre i soliti scemi. Alla macchinetta del caffè si è avvicinato mio padre.
Giulio: Torni ora?
Marco: Veramente non sono mai andato via…
Giulio: Ah, pensavo te ne fossi andato…non ti ho più visto…
Marco: Sì.
Giulio: Allora?
Marco: Cosa?
Giulio: Cosa è successo al matrimonio di Walter e Carlotta?
Marco: E’ successo che ci sposiamo.
Giulio: Ah.
Marco: Vedi? Se Eva è venuta qui è per non sentirvi. Papà, siamo felici. Cazzo, per una volta puoi non darmi addosso? Ogni cosa che faccio per te è sbagliata. Amo Eva. E smettiamola con sta storia che non funzionerà. Sai qual è il problema? Che questa situazione è come una guerra. Dopo un po’ dimentichi il motivo per cui combatti. Tu lo ricordi, papà? Capisci che io ed Eva non saremo mai fratellastri? Non c’è nulla che ci faccia pensare ad una possibile condizione di fratellastri quando facciamo l’Amore. Lo capisci questo? Ci amiamo troppo per esserlo. Il sangue che scorre nelle nostre vene non è lo stesso. Ci vogliamo. Ci amiamo. Vogliamo sposarci. Perché è consentito a tutti tranne a noi? Per cui, io sposerò Eva con o senza il tuo consenso. Se vuoi venire, sei invitato e ci farebbe piacere, ma se preferisci continuare ad essere un cavallo con i paraocchi, accomodati pure, io Eva la sposo. E sarò felice con lei. E se aspetti il momento in cui potrai dire: avevo ragione! Sappi che è tempo sprecato. Io a lei non rinuncio!
Lucia: Giulio, Marco…A…Alice…
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Non convinta...